La cima più alta del massiccio del Gran Sasso e dell’intero Appennino continentale è il Corno Grande che con la sua Vetta Occidentale raggiunge i 2912 metri di quota. La montagna in questione è situata in Abruzzo all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La sua conformazione geomorfologica è molto simile a quella dolomitica. La prima ascesa in vetta risale al 19 Agosto 1593 per opera del bolognese Francesco De Marchi, accompagnato nell’impresa da altri valorosi uomini.
La mia ascesa è iniziata da Campo Imperatore, la famosa stazione sciistica abruzzese dove è situato l’albergo in cui fu prigioniero Benito Mussolini nella Seconda Guerra Mondiale. Il sentiero da me scelto è quello della “via normale”, il percorso più lungo ma più dolce per giungere sul tetto dell’Appennino. Ci si impiegano circa 3. 30 h attraversando e costeggiando scenari di notevole bellezza e suggestione come la Sella di Monte Aquila, Campo Pericoli e la Conca degli Invalidi. E’ una ascesa molto faticosa ed è adatta ad un escursionista che ha alle sue spalle esperienze in montagna.
Ricordo che negli ultimi tratti, precisamente intorno ai 2700 metri di quota, la fatica si faceva sentire pesantemente, ma la vetta era vicina e sapevo che una volta arrivato in cima sarei rimasto stupito dal panorama che si sarebbe aperto sotto i miei occhi. Percorro gli ultimi passi sopra le rocce ed eccomi li, dove volano gli uccelli, sopra le nuvole! Improvvisamente le nuvole sono salite velocemente, non si vedeva più nulla, sembrava di essere entrati nel purgatorio. Poi le nubi bianche scomparvero e poco dopo rivedendo quel magnifico e immenso panorama che si ha sul centro Italia, ho capito che il Gran Sasso non era una montagna come le altre, perchè sembra di essere nel cielo.
Salire sul Gran Sasso significa portarsi nel cuore un momento incancellabile.
Le foto della ascesa