Nel piccolo borgo di Affile a due passi da Roma, esiste un artigiano davvero speciale che ancora oggi all’età di 85 anni produce con le sue mani il basto; una specie di grande e rozza sella in legno che va poggiata sulla schiena dei quadrupedi e serve per trasportare varie tipologie di carico. Fin da piccolo mi ha sempre affascinato la storia e il mestiere di Filippo a tal punto da far scaturire in me la voglia di raccontarvi un po’ la sua storia e specialmente il suo mestiere.
Questo antico mestiere è quasi scomparso in Italia, come purtroppo tanti altri mestieri d’artigianato; ho deciso di creare sul mio blog un mini documentario sul basto, spiegandovi nei futuri articoli tutta la sua fase di lavorazione e cercherò, speriamo, di riuscire un giorno a crearne uno con le mie mani.
Vi starete chiedendo perchè sto dando tutta questa importanza a una “sella da lavoro”, semplicemente perchè il basto è uno strumento che ha accompagnato la vita quotidiana dei nostri antenati e ha un’esistenza millenaria; infatti fino a 40/50 anni fa, specialmente nei piccoli paesi, gli unici mezzi di trasporto e di carico erano i cavalli, i muli e gli asini. Sul basto ci si caricava: legname, ceste, bigonci e altri tipi di materiali; quindi fu un strumento essenziale per chi un tempo lavorava nei campi o nei boschi per il legname.
Dal vocabolario:
Il basto è una rozza e larga sella di legno dotata di rustica imbottitura e fissata sul dorso di animali da soma per trasportare carichi di vario genere e merci, assicurati con corde passanti attraverso appositi uncini o anelli applicati lateralmente agli arcioni; poteva essere usato anche per cavalcare muli o asini.
Nel dialetto del mio paese il basto viene chiamato “immasto” o “masto” e l’artigiano è chiamato “mastaro”, nonostante alcune ricerche non sono riuscito a trovare il termine italiano per definire l’artigiano che fa il basto, potrebbe essere “bastaro” o “imbastaro”.
L’artigiano
Filippo M. fin da bambino ha svolto questo mestiere, dato che suo zio e suo padre avevano una bottega avviata da molto tempo. Oggi all’età di 85 anni ha ancora voglia di costruire basti e di far conoscere a nuove persone le “sue creazioni”. Lo ringrazio di cuore per la passione che ha verso il suo mestiere e perchè mi ha dato il consenso di pubblicare questo articolo con le relative foto. Un anziano con cui ho sempre il piacere di scambiare due chiacchiere e da cui imparo sempre qualcosa.
Nella seconda parte scopriremo: tempo di costruzione, costi e materiali necessari per creare un basto. Per leggere “L’arte del basto Pt.2” clicca qui.
Veramente interessante .vorrei vederlo .come possibile?
sono del molise precisamente bojano e sn un vardaro mbastaro come dite voi deve essere piu valorizzato questo mestiere