Santo Stefano di Sessanio, piccolo centro situato a 1250 metri di quota ai piedi di Campo Imperatore, è senza ombra di dubbio uno dei paesi più affascinanti e meglio conservati visitabili in Abruzzo.
Un po’ di storia
Il territorio fu abitato già in epoca romana; esisteva infatti un piccolo villaggio di nome “Sextantio”. La prime fonti storiche, relative all’attuale nucleo, risalgono al 1239.
L’economia del castello fu sempre legata in maniera indissolubile alla pastorizia e al fenomeno della transumanza che, ogni anno, spostava migliaia di greggi e pastori dalle Puglie verso l’Abruzzo e viceversa.
Nel 1579 i Medici acquistarono per 106.000 ducati sia Santo Stefano di Sessanio che la vicina Rocca Calascio; la nobile famiglia aveva capito il grande potenziale degli immensi altopiani ai piedi del Gran Sasso per il pascolo delle pecore e, ovviamente, del relativo guadagno che se ne poteva trarre grazie alla lana “carfagna”, che veniva prodotta in queste terre, poi lavorata in Toscana e venduta in tutta Europa.
Terminato il fenomeno della transumanza iniziò quello dell’emigrazione e il fiorente borgo subì un importante spopolamento. Nel 1994 però le cose cambiarono rotta. Accade il miracolo!
Daniele Kihlgren, imprenditore milanese di origini svedesi, ha acquistato gran parte delle case del centro storico per la realizzazione di un albergo diffuso. Tale progetto non solo ha rivalorizzato e salvaguardato le bellezze medioevali del luogo ma ha attirato altri imprenditori ad investire nel piccolo centro. È grazie a questo processo che oggi possiamo ammirare Santo Stefano in tutto il suo splendore (nonostante porti ancora numerose ferite lasciate dal sisma del 2009).
Cosa vedere
Il simbolo del paese è senza ombra di dubbio la bellissima Torre Medicea, fondamentale tassello nello skyline del borgo (nel terremoto dell’Aquila era interamente crollata e la sua ricostruzione è stata ultimata soltanto nell’ottobre del 2021).
Altri monumenti storici importanti sono la Chiesa Madre di Santo Stefano Martire, il Palazzo Mediceo, la Porta urbica, la Cappella medicea di Santa Maria delle Grazie.
La vera bellezza del luogo è racchiusa nelle sue mura: ogni vicolo è un quadro, ogni angolo è un tuffo nel passato. Non credo di esagerare dicendo che è tra i borghi meglio conservati e restaurati d’Europa.
Il fatto che si trovi in un contesto naturale di ineguagliabile bellezza aumenta, e non di poco, il suo fascino. Il posto perfetto dove trascorrere dei giorni di relax tra storia e buona tavola o per chi, come me, ama la montagna, un paradiso per praticare gli sport outdoor.
Scorci di Santo Stefano di Sessanio